Il termine “amianto” in greco significa immacolato e incorruttibile, e “asbesto”, che di fatto è equiparato ad amianto, significa perpetuo ed inestinguibile.
L’amianto, chiamato perciò anche indifferentemente asbesto, è un minerale naturale a struttura microcristallina e di aspetto fibroso appartenente alla classe chimica dei silicati ed alle serie mineralogiche del serpentino e degli anfiboli. E’ presente in natura in diverse parti del globo terrestre e si ottiene facilmente dalla roccia madre dopo macinazione ed arricchimento, in genere in miniere a cielo aperto.
Per la normativa italiana (art. 23 D.L. 277/91), come per la normativa dei vari paesi industrializzati, sotto il nome di amianto, sono compresi sei composti distinti in due grandi gruppi, anfiboli e serpentino.
Le fibre di amianto sono molto addensate ed estremamente sottili; (gomma, PVC). L’amianto è un minerale praticamente indistruttibile, non infiammabile, molto resistente all’attacco degli acidi, flessibile, resistente alla trazione, dotato di buone capacità assorbenti, facilmente friabile.
Questo Piano deve prevedere le misure necessarie per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori e la protezione dell’ambiente esterno.
Copia del piano di lavoro è inviata all’organo di vigilanza; se l’organo di vigilanza non rilascia prescrizioni entro novanta giorni dall’invio della suddetta documentazione, i datori di lavoro possono eseguire i lavori, fermo restando la loro responsabilità per quanto riguarda l’osservanza delle disposizioni del decreto in questione. I lavoratori, ovvero i loro rappresentanti, hanno accesso alla documentazione.
Lo sviluppo della produzione industriale di materiali contenenti amianto risale alla fine del 1800, l’era del vapore, della ferrovia e dei primi veicoli a motore. All’epoca era utilizzato per produrre guarnizioni, tessuti e materiali di coibentazione che sostituivano lana, lino, cotone e gomma in applicazioni che richiedevano resistenza a calore, vapore e pressione. Con i tessuti di amianto si sono confezionate tute ignifughe, con carta e cartone d’amianto si sono costruite barriere taglia fiamme, guarnizioni e rivestimenti di piani da lavoro. Gli impasti di amianto sono stati applicati sulle strutture metalliche per evitare collassi strutturali degli edifici in caso d’incendio. Ulteriori impieghi ci sono stati nel settore metalmeccanico, in tutti i materiali sottoposti a frizione e surriscaldamento, nel settore tessile, nel settore cartario ed in molti settori dell’indotto di queste produzioni.
Nel settore edile tale minerale è stato ampiamente usato soprattutto come cemento-amianto la cui produzione ebbe inizio nel 1893 in una cantina austriaca appositamente convertita. Da allora si è avuta una rilevante espansione della produzione e dell’impiego sotto varie forme. I prodotti in cemento-amianto si dividono in due grandi gruppi: il primo gruppo è costituito esclusivamente da tubazioni impiegate per il trasporto a distanza di acque chiare e scure o per costruire impianti di irrigazione e drenaggio, il secondo gruppo comprende lastre piane e ondulate per coperture e lastre per controsoffittature, pareti prefabbricate e rivestimenti. Nel settore edile è stato usato anche amianto finemente frantumato miscelato con leganti particolari per consentirne l’applicazione a spruzzo o come malta tradizionale o per la costruzione di intonaci e stucchi aventi proprietà fonoassorbenti ed ignifughe. L’asbesto in matrice cementizio e resinoide è stato pure utilizzato per produrre pavimenti, guaine isolanti, adesivi e vernici. E’ ancora possibile ritrovare l’amianto in elettrodomestici, in utensili da cucina ed anche in cartoni a protezione dei muri retrostanti a fonti di calore.